“Krishna sa che dovrai fare una lotta con la tua mente, contro i tuoi sensi e contro la tua intelligenza, però hai Lui come alleato esattamente come lo ebbero i Pandava. Ciò non vuol dire che non ci fu la battaglia; ci fu eccome! Se ti arrendi a Krishna non significa che non dovrai fare la battaglia, ma significa che la vincerai. Vincerai una grande battaglia.”

B.V.Atulananda Acarya Swami




martedì 22 maggio 2018

"IL PROGRESSO SCIENTIFICO NON ELIMINA L’IGNORANZA, PIUTTOSTO CREA DIPENDENZA"


Risultati immagini per atulananda vrindaDal Libro
"Mrta- Sanjivaytari"
Raccolta di classi e conferenze
di
Srila B.V.Atulananda Swami


La conoscenza di Krishna e della nostra relazione con Lui è chiamata Sanatana dharma. Questa conoscenza eterna non appartiene a nessuna setta o a nessun gruppo particolare, ma appartiene al tuo cuore, così come la verità che due più due faccia quattro non appartiene a nessun gruppo in particolare o a qualche cultura in particolare, ma è una verità universale. La conoscenza non è per noi qualcosa di estraneo, perché essa si trova allo stato latente in noi, pertanto, se permettiamo che si sviluppi, crescerà in noi in modo naturale. E’ come insegnare ad un bimbo a camminare, a lavarsi e a parlare. E’ qualcosa di naturale. Non si tratta di dargli qualcosa di nuovo, perché il bambino porta già con sé la capacità per fare questa crescita naturale.

La nostra coscienza si trova in forma di seme nel nostro cuore, e deve svilupparsi fino a diventare l’albero dell’amore. E come l’albero da frutto, il fattore più importante non sono il tronco, le spine, le foglie, i fiori o i rami, ma il frutto, perché questo frutto compiace tutti i nostri sensi più che il tronco, i rami, le foglie, etc. Il frutto è l’amore per Dio. Fino a quando non svilupperemo amore per Dio, saremo come alberi a metà.

Questo processo di yoga è completamente naturale perché consiste nello sviluppare la tua completa natura. Se non facciamo niente per riappropriarci della nostra vera natura, allora stiamo tradendo il nostro cuore. E’ come se non insegnassimo al bambino a camminare. Se dentro di noi manteniamo invidia, lussuria, cupidigia, etc., stiamo permettendo a noi stessi di convivere con la sporcizia. Questo, per noi, è un trauma. E’ come se l’agricoltore non si preoccupasse se i suoi frutti crescano sani oppure no. Abbiamo la responsabilità di cercare i mezzi; amare Dio è il dovere, l’unico dovere che ci soddisferà pienamente.

Siamo stati creati per il dovere più grande: sviluppare amore puro. Per fare questo, dobbiamo lavorare su di noi continuamente. Non complichiamoci la vita a causa degli errori materiali, piuttosto cerchiamo di controllare la mente. Non si può essere felici con una mente insoddisfatta, timorosa, incontentabile. Non chiediamo mai la purezza, la saggezza o la conoscenza di noi stessi, ma se lo faremo, ci verranno date in maniera naturale.

Nel luogo in cui uno vive si producono le erbe e gli alimenti necessari per quel luogo specifico; allo stesso modo, la natura arrangia le cose necessarie per la nostra mente, per la nostra psiche, etc.
Dobbiamo però essere naturali, non voler rimanere ignoranti, non volere morire, non voler avere ansietà. Questo stato naturale esiste già, è già stato fornito con naturalezza tramite i Veda e i sadhu (santi).

Ancor prima che la necessità sorga, esiste tutta la conoscenza per risolvere il problema. Tutte le necessità dello spirito sono già fornite di prima mano. Krishna non vuole darci solamente un poco di soddisfazione; Lui vuole darci completa soddisfazione, completa estasi. Ora ci troviamo nel mondo del dubbio, ma lo yoga ci sottrarrà dall’oscurità, perché la sua funzione è quella di illuminarci una volta per tutte, di rivelarci la verità più elevata. Dobbiamo cercare di conoscere Lui in maniera reale, concreta e senza speculare. Non dobbiamo pensare di poter giocare con la Verità Assoluta. Nelle scritture viene detto che conoscendo Lui, tutto sarà rivelato. E’ questo il completo ottenimento. Noi siamo infinitamente amati dall’Infinito, ma non lo sappiamo. Coltiviamo altre scienze e pensiamo di essere dei seri ricercatori, ma in realtà stiamo distruggendo, stiamo disarmonizzando. Se ci mettiamo in relazione con la metà più elevata, tutto si rivelerà completamente. La natura di questo mondo consiste nel confonderci e nell’infonderci un dubbio dopo l’altro.

I materialisti dicono: “Stiamo uscendo dall’oscurità perché stiamo accendendo molte luci. Stiamo creando nuove teorie per sostenerci, nuovi sistemi per alimentarci, etc.”. Ma tutto questo è un errore, perché quando esci dall’oscurità non hai più bisogno di accendere luci. Quando sei illuminato hai meno necessità. Quando ti trovi alla luce del giorno non hai bisogno di nessuna luce artificiale. Questa conoscenza trascendentale è luminosa come il sole, chiarisce tutto, esattamente come il sole durante il giorno.

Maggiore è il rischio, più grande sarà il guadagno. L’unico prezzo da pagare per viaggiare verso la terra della fede consiste nel sapere che Krishna è il tuo unico amico, e che l’illusione è una minaccia. Così come la pianta cerca il sole, il nostro spirito cercherà in maniera naturale Krishna.

L’apicoltore disonesto nutre le api con dello zucchero per fare in modo che le api non debbano cercare il nettare; produce un miele falso, un miele che inganna le stesse api facendole anche ammalare con il tempo. Allo stesso modo, gli scienziati dicono: “Non abbiamo bisogno della fede, abbiamo la scienza”, e ci allontanano dalla Verità ingannandoci. A causa di questo, il nostro corpo e la nostra mente ne stanno soffrendo le conseguenze.   

Tutto a causa di pubblicisti ingannatori che conoscono le debolezze delle persone e attraverso queste gli svuotano il portafogli. Quando vogliamo usare questo mondo, il nostro ego è schiacciato. Il nostro ego deve essere usato per Krishna. O ci lasciamo usare dal mondo, o ci lasciamo usare da Krishna. Come quando andiamo da un avvocato e in maniera naturale ci facciamo guidare da lui, o quando andiamo in un museo e vediamo che il museo ha predisposto una guida; allo stesso modo, se vogliamo andare sul piano superiore, lo stesso piano superiore fornirà le guide. Di conseguenza la Bhagavad Gita consiglia: “Indagine, arresa e servizio (accettare un maestro spirituale)”.

Quando arrivò la rivoluzione industriale, i filosofi pensavano: “Ora, con l’arrivo delle macchine, le persone avranno più tempo libero per la meditazione”. Invece, le persone usavano questo tempo libero per degradarsi di più. E’ meglio essere occupati che essere oziosi.

Se una persona si comporta male, vedrà ridursi il libero arbitrio. Siamo noi stessi che possiamo aumentarlo o diminuirlo. Se adoriamo Mukunda, Colui che elargisce la liberazione, avremo un totale libero arbitrio. Se invece ci comportiamo male,  la nostra mente e la nostra intelligenza vengono limitate,  e a livello di coscienza viene ridotta la libertà.

Ciò che sta facendo la società è spegnere quello che c’era nell’antichità. Abbiamo creato tante cose, sbarrando le porte agli antichi predecessori, per non considerare le cose di valore delle culture antiche come quelle degli Incas, degli Atzechi, dei Maya, etc.