"Mrta- Sanjivaytari"
Raccolta di classi e conferenze
di
Srila B.V.Atulananda Swami
La conoscenza di Krishna e della
nostra relazione con Lui è chiamata Sanatana dharma. Questa conoscenza eterna
non appartiene a nessuna setta o a nessun gruppo particolare, ma appartiene al
tuo cuore, così come la verità che due più due faccia quattro non appartiene a
nessun gruppo in particolare o a qualche cultura in particolare, ma è una
verità universale. La conoscenza non è per noi qualcosa di estraneo, perché
essa si trova allo stato latente in noi, pertanto, se permettiamo che si
sviluppi, crescerà in noi in modo naturale. E’ come insegnare ad un bimbo a
camminare, a lavarsi e a parlare. E’ qualcosa di naturale. Non si tratta di
dargli qualcosa di nuovo, perché il bambino porta già con sé la capacità per
fare questa crescita naturale.
La nostra coscienza si trova in
forma di seme nel nostro cuore, e deve svilupparsi fino a diventare l’albero
dell’amore. E come l’albero da frutto, il fattore più importante non sono il
tronco, le spine, le foglie, i fiori o i rami, ma il frutto, perché questo
frutto compiace tutti i nostri sensi più che il tronco, i rami, le foglie, etc.
Il frutto è l’amore per Dio. Fino a quando non svilupperemo amore per Dio,
saremo come alberi a metà.
Questo processo di yoga è
completamente naturale perché consiste nello sviluppare la tua completa natura.
Se non facciamo niente per riappropriarci della nostra vera natura, allora
stiamo tradendo il nostro cuore. E’ come se non insegnassimo al bambino a camminare.
Se dentro di noi manteniamo invidia, lussuria, cupidigia, etc., stiamo
permettendo a noi stessi di convivere con la sporcizia. Questo, per noi, è un
trauma. E’ come se l’agricoltore non si preoccupasse se i suoi frutti crescano
sani oppure no. Abbiamo la responsabilità di cercare i mezzi; amare Dio è il
dovere, l’unico dovere che ci soddisferà pienamente.
Siamo stati creati per il dovere
più grande: sviluppare amore puro. Per fare questo, dobbiamo lavorare su di noi
continuamente. Non complichiamoci la vita a causa degli errori materiali,
piuttosto cerchiamo di controllare la mente. Non si può essere felici con una
mente insoddisfatta, timorosa, incontentabile. Non chiediamo mai la purezza, la
saggezza o la conoscenza di noi stessi, ma se lo faremo, ci verranno date in
maniera naturale.
Nel luogo in cui uno vive si
producono le erbe e gli alimenti necessari per quel luogo specifico; allo
stesso modo, la natura arrangia le cose necessarie per la nostra mente, per la
nostra psiche, etc.
Dobbiamo però essere naturali,
non voler rimanere ignoranti, non volere morire, non voler avere ansietà.
Questo stato naturale esiste già, è già stato fornito con naturalezza tramite i
Veda e i sadhu (santi).
Ancor prima che la necessità
sorga, esiste tutta la conoscenza per risolvere il problema. Tutte le necessità
dello spirito sono già fornite di prima mano. Krishna non vuole darci solamente
un poco di soddisfazione; Lui vuole darci completa soddisfazione, completa
estasi. Ora ci troviamo nel mondo del dubbio, ma lo yoga ci sottrarrà
dall’oscurità, perché la sua funzione è quella di illuminarci una volta per
tutte, di rivelarci la verità più elevata. Dobbiamo cercare di conoscere Lui in
maniera reale, concreta e senza speculare. Non dobbiamo pensare di poter
giocare con la Verità Assoluta. Nelle scritture viene detto che conoscendo Lui,
tutto sarà rivelato. E’ questo il completo ottenimento. Noi siamo infinitamente
amati dall’Infinito, ma non lo sappiamo. Coltiviamo altre scienze e pensiamo di
essere dei seri ricercatori, ma in realtà stiamo distruggendo, stiamo
disarmonizzando. Se ci mettiamo in relazione con la metà più elevata, tutto si
rivelerà completamente. La natura di questo mondo consiste nel confonderci e
nell’infonderci un dubbio dopo l’altro.
I materialisti dicono: “Stiamo
uscendo dall’oscurità perché stiamo accendendo molte luci. Stiamo creando nuove
teorie per sostenerci, nuovi sistemi per alimentarci, etc.”. Ma tutto questo è
un errore, perché quando esci dall’oscurità non hai più bisogno di accendere luci.
Quando sei illuminato hai meno necessità. Quando ti trovi alla luce del giorno
non hai bisogno di nessuna luce artificiale. Questa conoscenza trascendentale è
luminosa come il sole, chiarisce tutto, esattamente come il sole durante il
giorno.
Maggiore è il rischio, più grande
sarà il guadagno. L’unico prezzo da pagare per viaggiare verso la terra della
fede consiste nel sapere che Krishna è il tuo unico amico, e che l’illusione è
una minaccia. Così come la pianta cerca il sole, il nostro spirito cercherà in
maniera naturale Krishna.
L’apicoltore disonesto nutre le
api con dello zucchero per fare in modo che le api non debbano cercare il
nettare; produce un miele falso, un miele che inganna le stesse api facendole
anche ammalare con il tempo. Allo stesso modo, gli scienziati dicono: “Non
abbiamo bisogno della fede, abbiamo la scienza”, e ci allontanano dalla Verità
ingannandoci. A causa di questo, il nostro corpo e la nostra mente ne stanno
soffrendo le conseguenze.
Tutto a causa di pubblicisti
ingannatori che conoscono le debolezze delle persone e attraverso queste gli
svuotano il portafogli. Quando vogliamo usare questo mondo, il nostro ego è
schiacciato. Il nostro ego deve essere usato per Krishna. O ci lasciamo usare
dal mondo, o ci lasciamo usare da Krishna. Come quando andiamo da un avvocato e
in maniera naturale ci facciamo guidare da lui, o quando andiamo in un museo e
vediamo che il museo ha predisposto una guida; allo stesso modo, se vogliamo
andare sul piano superiore, lo stesso piano superiore fornirà le guide. Di
conseguenza la Bhagavad Gita consiglia: “Indagine, arresa e servizio (accettare
un maestro spirituale)”.
Quando arrivò la rivoluzione
industriale, i filosofi pensavano: “Ora, con l’arrivo delle macchine, le
persone avranno più tempo libero per la meditazione”. Invece, le persone
usavano questo tempo libero per degradarsi di più. E’ meglio essere occupati
che essere oziosi.
Se una persona si comporta male,
vedrà ridursi il libero arbitrio. Siamo noi stessi che possiamo aumentarlo o
diminuirlo. Se adoriamo Mukunda, Colui che elargisce la liberazione, avremo un
totale libero arbitrio. Se invece ci comportiamo male, la nostra mente e la nostra intelligenza
vengono limitate, e a livello di
coscienza viene ridotta la libertà.
Ciò che sta facendo la società è
spegnere quello che c’era nell’antichità. Abbiamo creato tante cose, sbarrando
le porte agli antichi predecessori, per non considerare le cose di valore delle
culture antiche come quelle degli Incas, degli Atzechi, dei Maya, etc.